venerdì 7 settembre 2007

Il bello della conversazione

Leggo sul blog di Francesco la sua lettera aperta sulla conversazione.

Leggo e rifletto. Ci penso e ci ripenso, e già questo potrebbe considerarsi un benefico effetto da ascriversi alla conversazione.

Anyway, si dà il caso che ultimamente mi sia trovata coinvolta in una conversazione, nel mondo reale però, e tra i partecipanti figurava proprio l'autore del post sopracitato.
Argomento: l' "undicisettembre" (ormai tale data è uscita dalla storia e si è guadagnata lo status di entità a sé stante) e le teorie complottiste.

Si parla e si riparla, ci si perde nella conversazione toccandone più volte i confini che la separano dal monologo e dalla diatriba. Lambendoli solo, per fortuna.

Chiunque si aspetterebbe che ora la mia conversazione andasse ad analizzare i pareri dei partecipanti, le loro ragioni ed eventualmente le conclusioni cui la suddetta conversazione è approdata. Perché di solito in questo mondo si conversa per approdare a una conclusione, per far tacere l'altro, per far trionfare la propria posizione. La conversazione deve morire, deve dissolversi in una conclusione.

E invece, a mio parere, no. A mio parer il valore della conversazione non è nella sua conclusione, ma nel suo essere, che è proprio quello di causare confronto, riflessione, scambio culturale. Far girare informazione.

Che si manifesti sotto forma di simposio tra amici, o solitario post su un blog personale, o ancora tête-à-tête televisivo tra due sostenitori di diverse cause, o, last but not least, sotto forma di articolo di giornale (che quando è buono, a mio parere, altro non è che lettera aperta che ha lo scopo di far pensare, di causare a sua volta conversazione), sempre conversazione è. Conversazione 2.0, forse, ma tant'è.

2 commenti:

caporale ha detto...

dice la stessa cosa dei blog anche un mio amico.
che però non ne ha uno, ogni tanto legge il mio, però il più delle volte facciamo conversazione sul bus nr 5 di Trento ...

Anna Pozzi ha detto...

Bé la conversazione sul bus potrebbe essere indotta dalla tua "conversazione" atipica sul blog... ;-)