lunedì 10 settembre 2007

Elogio del limbo

Sei anni fa due aerei centravano in pieno le Twin Towers, "qualcosa" sfondava una facciata del Pentagono, "qualcosa" faceva crollare l'edificio WTC 7, "qualcosa" faceva crollare su sé stesse le due Twin Towers e il volo United Airlines 93 "spariva" in Pennsylvania.

Non mi sentirei a posto con la mia coscienza a sostituire ai vari "qualcosa" le parole "aereo", "missile", "incendio", "cariche esplosive" e via dicendo; io ancora non so cos'è successo l'undici settembre di sei anni fa (e, scommetto, nemmeno voi). Posso solo descrivere gli effetti di quel "qualcosa" che è successo e, se ho tempo e voglia, indagare le possibili cause.

Di certo c'è che le vittime dell'undici settembre sono un numero imprecisato maggiore di 3.000 unità: sarebbe disdicevole, infatti, non includere nel computo tutte le persone morte dal 2001 a oggi a causa delle conseguenze indotte dal 9/11 (decidete voi se contare anche tutti i morti delle guerre in Afghanistan e in Iraq, nel caso procuratevi una buona calcolatrice).

Chiunque possieda una mente raziocinante e circa 90 minuti di tempo libero può fare il seguente test: guardare uno di questi documentari

Loose Change
Inganno globale

e poi vedere se insorge qualche ragionevole dubbio.

Che non vuol dire sposare le "teorie complottiste", ma rendersi conto che è impossibile credere in toto alla versione governativa, che presenta un numero tale di imprecisioni da convincere anche lo scettico più scemo. Vuol dire prendersi la responsabilità di stare nel limbo, di non scegliere né si né no, né bianco né nero, né Islam né Democrazia. In attesa di tempi migliori.

P.S: nel frattempo, con tempismo esemplare, Osama Bin Laden si è rifatto sentire. Qui c'è un'interessante teoria riguardante i mutamenti facciali del prode Osama. Ora io mi chiedo due cose:
1) Ma se la cosiddetta "strategia del terrore" è da sempre quella del contropiede, della sorpresa, dell'assenza di certezze, come è possibile che Bin Laden non abbia pensato niente di meglio che sparare nell'etere un paio di video proprio quando tutti si aspettavano che lo facesse?
2) una volta, quando Osama era in stato di grazia, i video li spediva ad Al Jazeera, o alla peggio faceva da sé e li postava su qualche sito internet di origine sospetta. Ora nemmeno riesce a farla in barba alla CIA, che gli rovina la sorpresa con giorni e giorni di anticipo annunciando di essere in possesso di un qualche suo video. Strano, no?
(foto: thnx to fastfocus)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sbaglio o ci è già capitato di parlarne a voce?? ;)
Colpirò ancora: aspettatevi presto questo regalo: http://www.massimopolidoro.com/ita/libri/11.html